Perché gli ipertesi rischiano di più in caso di infezione da COVID-19

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C’è un legame tra COVID e ipertensione arteriosa?

La risposta è affermativa, e la questione è emersa durante la pandemia. Per esempio, secondo un’analisi dell’Istituto Superiore di Sanità sulle cartelle cliniche di 2351 deceduti, oltre i due terzi degli individui (il 72.1% per l’esattezza) erano ipertesi1. In altre parole, gli ipertesi sembrano ammalarsi gravemente di COVID. Il dato desta allarme negli studiosi in quanto alcune stime sono tutt’altro che confortanti: negli Stati Uniti, per esempio, si prevede che entro il 2030 oltre il 40% della popolazione soffrirà di ipertensione2, e attualmente in Italia quasi i due terzi degli ultrasessantenni hanno la pressione alta3.

I meccanismi

Di fronte ai dati, che indicano in maniera inequivocabile come gli individui affetti da malattie cardiovascolari, tra cui l’pertensione1,  siano esposti a rischi maggiori in caso di infezione da COVID-19, l‘interrogativo che sorge spontaneo è “perché?”. Le interpretazioni sono molteplici ma possono essere ricondotte a due ipotesi, che in realtà esprimono due possibili meccanismi. Un primo elemento da considerare riguarda il comportamento del SARS-Cov2, che, tra le varie azioni, è in grado di invadere le cellule miocardiche, dando luogo a miocardite, e favorire l’insorgenza di aritmie, insufficienza cardiaca ed eventi trombotici. A questo danno per così dire “diretto” si aggiungono poi le conseguenze legate all’innesco della cosiddetta tempesta citochinica: com’è noto, infatti, in alcuni individui il COVID-19 scatena una reazione infiammatoria violenta e incontrollata, responsabile di numerose complicazioni. L’ipertensione di per sé rappresenta una condizione associata a infiammazione, e per analoga ragione anche la preesistenza di malattie cardiovascolari. Un’atra spiegazione, più complessa e non ancora del tutto chiarita e accettata, chiamerebbe in causa i recettori dell’angiotensina II, i cosiddetti ACE2, ossia delle proteine presenti sulla superficie interna dei vasi sanguigni a cui il COVID-19 si aggancia per entrare e che sono anche il bersaglio di alcuni farmaci antipertensivi (ACE inibitori e sartani)4. Infine, è anche probabile che l’invecchiamento si ripercuota sul sistema immunitario e la presenza di malattie croniche, come l’ipertensione, comporti un ulteriore indebolimento, con maggiori rischi dovuti a un’eventuale infezione da COVID-19. 

Cosa deve fare l’individuo iperteso

Il secondo quesito riguarda naturalmente i provvedimenti da prendere. Al riguardo istituzioni sanitarie e società scientifiche sono in perfetta sintonia: è fondamentale che l’iperteso continui la sua terapia5 o, nel caso, segua le indicazioni del medico: un altro dato preoccupante, infatti, è che una quota di individui, pur sapendo di essere ipertesi, non assumono i farmaci loro prescritti. Non solo. L’ipertensione va curata anche con accorgimenti appropriati (per esempio riduzione del sale, attività fisica)2. Per questa ragione, oltre naturalmente al rispetto delle regole comportamentali, è importante non soltanto tenere sotto stretto controllo i propri valori pressori, ma prestare attenzione anche alle proprie abitudini alimentari e di vita, che dovranno essere ancor più rigorose in caso di compresenza di altre malattie tali da far peggiorare il profilo di rischio cardiovascolare, a partire dal diabete mellito 6.

Bibliografia

  1.  FADOI SCHEDE PRATICHE PER LA GESTIONE CLINICA Rev. 1 | 27 aprile 2020 COVID-19 e terapia antipertensiva
  2. Kulkarni S. Hypertension management in 2030: a kaleidoscopic view. J Hum Hypertens. 2021; 35:812-817
  3. https://www.sismed-it.com/covid-19-e-ipertensione-legami-rischi-e-comorbidita/
  4. Sato K, Sinclair JE, Sadeghirad H, Fraser JF, Short KR, Kulasinghe A. Cardiovascular disease in SARS-CoV-2 infection. Clin Transl Immunology. 2021; 10:e1343
  5. https://siia.it/wp-content/uploads/2020/03/ComunicatoSIIA-Coronavirus.pdf
  6. Sobh E, Reihan MS, Hifnawy TMS, Abdelsalam KG, Awad SS, Mahmoud NMH, Sindi NA, Alhadrami HA. Cardiovascular system and coronavirus disease-2019 (COVID-19): mutual injuries and unexpected outcomes. Egypt Heart J. 2021; 73:77