Cambio di stagione, qualche consiglio per affrontarlo

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Con l’arrivo del freddo, compare un po’ di stanchezza. Meglio prepararsi all’inverno rinforzando le difese immunitarie

Finisce l'estate e, con il rientro a scuola e al lavoro, la stanchezza si fa subito sentire. Alla nostalgia delle vacanze e del riposo, si aggiungono sintomi fisici e mentali tipici del cambio di stagione. Niente di preoccupante, in quanto si tratta di un malessere passeggero, ma è questo il momento ideale per rinforzare le proprie difese immunitarie in vista dell'inverno e dei malanni da raffreddamento.

I sintomi tipici del cambio di stagione

Nel momento del cambio di stagione persone diverse soffrono di sintomi diversi poiché, in questo periodo dell'anno, si acuiscono i malesseri di cui soffriamo abitualmente. Stress, modifiche delle temperature e ritmi differenti colpiscono i nostri punti deboli. Più in generale, i sintomi del cambio di stagione sono:

  • stanchezza
  • irritabilità
  • problemi allo stomaco e all'intestino
  • alterazioni del ciclo mestruale
  • alterazione dell'appetito

La sensazione più comune al cambio di stagione è un diffuso senso di stanchezza (fisica, ma anche mentale), con difficoltà a concentrarsi e sonnolenza. Ad incidere sono solitamente le giornate che cambiano, con più o meno ore di luce, nuovi ritmi lavorativi e sociali. Anche gli ormoni e i neurotrasmettitori, prodotti dal nostro corpo in base alla luce, subiscono uno scossone e hanno bisogno di qualche giorno per ritornare in equilibrio. Ad essere coinvolti sono in particolare la melatonina e la serotonina, che hanno il compito di regolare il ciclo sonno-veglia e l'umore e pertanto si può andare incontro a letargia o, all'opposto, a difficoltà ad addormentarsi. Alcune persone sviluppano una vera e propria alterazione psicofisica chiamata Disordine Affettivo Stagionale, dove si riscontrano sintomi depressivi, sonnolenza, ansia, calo della libido e un dell’appetito con una predilezione per i carboidrati.

L'apparato gastrointestinale è un'altra vittima del cambio di stagione, a causa di una predisposizione personale unitamente alle nuove temperature e ai nuovi ritmi, specialmente dopo le vacanze estive. Con l'avvicinarsi del freddo, si inizia a mangiare cibi più pesanti e maggiormente calorici, mettendo a dura prova la digestione. Si torna a correre al lavoro, con pause per i pasti più brevi, senza la possibilità di alimentarsi adeguatamente e, in certi casi, con una maggior sedentarietà che non aiuta il nostro intestino. Secondo alcuni studi, inoltre, nel passaggio verso l'inverno aumentano sintomi come acidità e bruciore di stomaco. Infatti, chi soffre di reflusso gastroesofageo si sarà forse accorto che i disturbi aumentano quando si passa da temperature miti a temperature più fredde.

Nelle donne il cambio di stagione può provocare anche alterazioni del ciclo mestruale. Non c'è da stupirsi, quindi, se si osserva un po' di ritardo o se le mestruazioni si presentano prima del previsto. Anche la data dell'ovulazione può spostarsi o addirittura saltare. Ad influire, più che le temperature, sono i nuovi ritmi e lo stress, che alterano anche i livelli di ormoni.

Perché con il cambio di stagione cominciamo ad ammalarci?

Il cambio di stagione, in particolare nel passaggio tra l'estate e l'autunno, porta con sé i primi malanni, che colpiscono in particolare l'apparato respiratorio: mal di gola, raffreddore, tosse, per esempio. Perché accade? Il colpevole non è direttamente il freddo, ma i suoi effetti sicuramente influiscono sulla capacità del nostro organismo di difendersi dai patogeni. Deleteri sono soprattutto gli sbalzi di temperatura perché compromettono il nostro meccanismo di termoregolazione e rallentano la motilità delle ciglia di particolari cellule che si trovano nelle prime vie aeree e che hanno il compito di respingere verso l'esterno germi e particelle estranee. Con l'aumentare del freddo, inoltre, tendiamo a radunarci maggiormente in luoghi chiusi che diventano perciò più affollati e rappresentano uno spazio per la trasmissione dei virus.

Come affrontare il cambio di stagione

Con il cambio di stagione arriva il momento di rafforzare le difese immunitarie in previsione dell'inverno. Nella maggior parte dei casi, i prodotti naturali sono un buon aiuto ma l'attenzione deve concentrarsi anche sui nostri comportamenti. Prevenzione e cura di sé sono fondamentali per scongiurare i malanni della stagione fredda.

Alimentazione bilanciata

Le vitamine che rafforzano il sistema immunitario sono quelle che hanno proprietà antiossidanti. Insieme ai minerali contribuiscono al mantenimento in salute delle mucose dell’apparato respiratorio, ma non solo. Comunemente, sono raccomandate le vitamine D, C, A ed E , oltre a quelle del gruppo B. Per quanto riguarda i minerali sono utili selenio, ferro e zinco, anch’essi antiossidanti e coinvolti nella difesa da virus e batteri.

Il ruolo dei probiotici

Il nostro sistema immunitario ha nell’intestino un grande alleato: qui risiede oltre il 60% delle cellule immunitarie dell’organismo. Il microbiota, l’insieme di microrganismi che abitano l’apparato digerente, ha bisogno perciò di essere forte ed in equilibrio perché, quando in salute, partecipa alla risposta immunitaria. Per tenerlo in forma è importante variare l’alimentazione, prediligere cibi integrali e fermentati come lo yogurt. Per un supporto in più, durante il cambio di stagione, si possono assumere, per un certo periodo di tempo, integratori a base di probiotici, utili anche dopo una cura antibiotica per riportare nell’intestino tutti i batteri “buoni” venuti a mancare.

Attenzione alla temperatura

A mettere a dura prova il nostro sistema di difese sono soprattutto gli sbalzi di temperatura, del tutto normali durante il cambio di stagione quando, per esempio, varia molto la situazione da mattina a sera. Il consiglio è quello di vestirsi a strati per non avere indosso indumenti troppo pesanti qualora durante la giornata facesse molto caldo ma, al contempo, avere una giacca o qualcosa per coprire il collo nel caso in cui il vento freddo o la pioggia si facessero sentire. In questa fase dell’anno si comincia nuovamente a stare più al chiuso e si tende ad arieggiare meno gli ambienti: l’aria in casa diventa più secca e bisogna pertanto impegnarsi a mantenere idratate le mucose. Il muco e l’umidità del naso e delle vie aeree in generale trattengono i patogeni e fanno sì che non oltrepassino le barriere, quindi bisogna bere molto (acqua, ma anche brodi o tisane) e utilizzare un sistema per rendere meno asciutta l’aria nella stanza, magari con l’aiuto di un umidificatore.

Infine, un consiglio per un’attività a costo zero, ma dal grande valore: il riposo. Le pause per ricaricarsi, anche se si è appena ripreso il lavoro, sono necessarie per dare al nostro corpo il tempo di prepararsi adeguatamente ad eventuali attacchi. Lo stress, per esempio, ci fa produrre cortisolo in eccesso, un ormone che indebolisce il sistema immunitario. Occhio anche al sonno: dormire male o poche ore a notte, oltre ad aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, è un pericolo per le nostre difese .