Perché l’influenza può fare male al cuore

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La pandemia ha acceso i riflettori sulle possibili ripercussioni cardiache del SARS-Cov-2

La pandemia ha acceso i riflettori sulle possibili ripercussioni cardiache del SARS-Cov-2 e ha richiamato l’attenzione sul fatto che alcuni virus sono detti “cardiotròpi” in quanto hanno una predilezione per il cuore. Tra questi, oltre al già menzionato SARS-Cov-2, si possono citare Enterovirus, adenovirus, i virus dell’epatite C ed E, e anche i virus influenzali (in particolare, forse meno sospettabili, ma tutt’altro che trascurabili se si considera che ogni anno danno luogo a circa un miliardo di infezioni, a 3-5 milioni di casi gravi e a 300-500mila decessi.

In che modo l’influenza può fare male al cuore?

Le modalità, per cui anche sotto il profilo cardiologico l’influenza non deve essere sottovalutata, sono due: il virus può infatti provocare un danno diretto al miocardio, ossia il tessuto a cui è dovuta l’azione di pompa del cuore, oppure, in caso di preesistenti malattie cardiovascolari, può indurre un peggioramento improvviso, facendo così precipitare una situazione in cui la funzione cardiaca è già compromessa. Nella prima evenienza l’effetto del virus, che scatena una serie di problematiche culminanti con l’insufficienza cardiaca, è la miocardite, ossia l’infiammazione del miocardio, che 7 volte su 10 è dovuta proprio a un virus (dei quali oltre il 40% dei casi a RNA), mentre in una minoranza di casi è legata ad altri agenti infettivi, quali batteri e parassiti.

Un altro aspetto riguarda un possibile ruolo scatenante l’infarto del miocardio. L’interpretazione più plausibile è che il virus influenzale comporti ampi effetti sulla cascata infiammatoria e coagulativa, agendo come potenziale destabilizzatore nei confronti delle placche aterosclerotiche e di conseguenza come promotore di occlusione coronarica. Una revisione di 39 studi in differenti ambiti clinici ha in effetti dimostrato un’associazione solida e coerente tra influenza e infarto miocardico acuto e una relazione più debole tra influenza e morte per cause cardiovascolari. Altre osservazioni confermano che l’interessamento del miocardio può verificarsi fino al 10% dei casi di influenza.

Le manifestazioni della miocardite

La miocardite può presentarsi con modalità differenti: febbre, dolori muscolari, palpitazioni, brevità del respiro e dolore al torace. Si tratta di sintomi che, nonostante lo sforzo di identificare precisi criteri diagnostici, non sono specifici e richiedono il conforto di esami del sangue e strumentali (elettrocardiogramma, biopsia). In alcuni casi si possono perciò riscontrare aritmie (cioè anomalie del normale tracciato bioelettrico del cuore) mentre in altri, ancora meno frequenti, la miocardite può essere “fulminante”, ossia procurare alterazioni tali da mettere a repentaglio la vita.   

Influenza e malattie cardiovascolari

Come già accennato, il virus influenzale può agire da “fattore precipitante” un assetto cardiovascolare di per sé precario e compromesso. Paradigmatica in tal senso è la categoria di individui con insufficienza cardiaca, esposti a un maggior rischio di ospedalizzazione e mortalità nei mesi invernali, in concomitanza del picco di incidenza dell’influenza. Un dilemma tuttora aperto riguarda l’approccio clinico. A fronte del carattere transitorio e reversibile della disfunzione cardiaca associata all’influenza, la letteratura sembra concorde sull’opportunità di un attento monitoraggio clinico ed elettrocardiografico del paziente con elementi sospetti di interessamento miocardico insieme a una terapia.

L’importanza della prevenzione

Malgrado dubbi e incertezze su varie questioni, la vaccinazione è efficace nel ridurre il rischio di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari acuti nonché l’incidenza di ricoveri, in particolare negli anziani. Tale affermazione trova ulteriore riscontro nei soggetti cardiopatici che, come precisa la circolare ministeriale per la prevenzione e il controllo dell’influenza nella stagione 2021-22, rappresentano una categoria per la quale la vaccinazione antinfluenzale stagionale è raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente.

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