L'influenza in gravidanza

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Le donne in gravidanza rientrano tra le categorie a maggior rischio di contrarre l'influenza a causa della naturale riduzione delle difese immunitarie tipica di questa condizione fisiologica

Le donne in gravidanza rientrano tra le categorie a maggior rischio. Per tale ragione, tutti gli organismi istituzionali italiani (Ministero della Salute) e internazionali (Organizzazione Mondiale della Sanità, Royal College of Obstetricians and Gynaecologists inglese, National Institutes of Health e Centers for Disease Control and Prevention statunitensi) raccomandano la vaccinazione antinfluenzale stagionale a tutte le donne che all'inizio della stagione influenzale (ossia tra novembre e dicembre) si trovino nel secondo o terzo trimestre di gestazione. Questa indicazione di carattere generale va comunque valutata caso per caso dal medico di medicina generale.

Come bisogna comportarsi in caso di febbre?

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Perché vaccinarsi in gravidanza

Studi recenti mostrano che le donne incinte hanno una probabilità 10 volte superiore rispetto alla popolazione generale di avere bisogno di ricovero in ospedale e cure intensive in caso di influenza. In base ai dati epidemiologici, ben il 7-10% dei ricoveri per influenza è costituito da donne nel secondo o terzo trimestre di gravidanza. Gli studi clinici e l'esperienza maturata finora permettono di affermare che i benefici della vaccinazione in gravidanza sono di gran lunga superiori ai rischi.

Sicurezza dei vaccini disponibili

vaccini antinfluenzali disponibili in Italia sono tutti preparati a base di virus uccisi o di loro frammenti, in grado di attivare la risposta immunitaria, ma del tutto incapaci di provocare la malattia o altri effetti sfavorevoli per l'organismo e possono pertanto essere somministrati con sicurezza tranquillità sia negli adulti sia nei bambini e anche durante la gestazione. Tuttavia, essendo il primo trimestre di gravidanza un periodo particolarmente delicato per lo sviluppo del feto, in assenza di condizioni mediche particolari che la rendano obbligatoria e necessaria la vaccinazione antinfluenzale deve essere somministrata solo dopo un'attenta valutazione da parte del medico.

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Che cosa fare, oltre alla vaccinazione, per non ammalarsi?

La migliore strategia pratica per proteggersi dall'influenza, come da tutte le malattie infettive, respiratorie e non, consiste nel seguire scrupolosamente le regole di igiene e prevenzione fondamentali:

  • Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone in casa, sul lavoro e dopo aver frequentato luoghi pubblici
  • Evitare contatti ravvicinati con persone ammalate o che presentano anche solo i primi sintomi dell'influenza ed evitare di usare oggetti e indumenti in comune
  • Proteggersi con una mascherina naso-bocca se è indispensabile assistere un familiare malato, cercando di ridurre al minimo il tempo di contatto
  • Evitare i luoghi affollati, soprattutto se chiusi, nei quali aumenta la probabilità di contagio (se si lavora in un luogo a stretto contatto di persone con i sintomi è preferibile restare a casa)
  • Se in casa ci sono bambini piccoli con sintomi influenzali iniziali o già ammalati, sarebbe preferibile delegare ad altri la loro assistenza

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Come si cura l'influenza in gravidanza

Contro l'influenza non esiste una vera e propria cura. L'unica cosa che si può fare è supportare l'organismo nella lotta al virus, rimanendo a riposo a letto in un ambiente confortevole, bevendo molti liquidi e seguendo un'alimentazione leggera e nutriente: in questo modo ci si tutela anche da possibili complicanze. 
Salvo in caso di malessere realmente severo (nausea e vomito intensi, difficoltà respiratorie significative, ecc.) o specificamente associato alla gravidanza, non è necessario rivolgersi al Pronto Soccorso. Per procedere a una cura appropriata ed evitare errori è, però, importante interpellare il medico di fiducia, spiegargli nel dettaglio i sintomi presenti e affidarsi ai suoi consigli.

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Come proteggere il bambino se si ha l'influenza mentre si allatta

Anche se la mamma ha l'influenza, non è indispensabile interrompere l'allattamento, né quello al seno né quello artificiale. Tuttavia, per ridurre il rischio che il bambino si ammali durante il contatto ravvicinato con la mamma, il Ministero della Salute consiglia alcuni comportamenti preventivi:

  • Adottare le precauzioni igieniche di base (in particolare, lavaggio/disinfezione di mani, oggetti e indumenti)
  • Evitare di starnutire o tossire vicino al bambino
  • Affidare le cure del piccolo a una persona non ammalata e, se nessun altro può prendersene cura, indossare una mascherina per coprire naso e bocca quando si allatta
  • Quando si tossisce o si starnutisce, coprire naso e bocca con un fazzoletto usa e getta (da buttare nell'immondizia subito dopo)
  • Se si allatta al seno, chiedere a una persona non ammalata (se disponibile) di dare al bambino il latte materno estratto con il tiralatte
  • Non sospendere l'allattamento al seno a causa dell'influenza: tutti i neonati dovrebbero essere allattati al seno fino a sei mesi perché questa modalità di nutrizione, oltre a essere la migliore a disposizione del bambino, è anche in grado di proteggerlo dalle infezioni
  • Se indicati del medico, i farmaci contro i sintomi influenzali possono essere assunti anche quando si allatta

Allattamento e vaccinazione

La vaccinazione antinfluenzale non è controindicata nelle donne che allattano e l'allattamento non interferisce sfavorevolmente sulla risposta immunitaria.

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