La febbre intermittente nei bambini deve preoccupare?

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Una febbre che sale e scende o ricompare frequentemente non sempre è una febbre intermittente

I bambini molto piccoli hanno un sistema immunitario ancora immaturo ed è frequente che si ammalino, specialmente di quelle infezioni respiratorie virali molto contagiose come il raffreddore e l’influenza. Queste possono essere accompagnate anche da febbre, un sintomo che fa preoccupare i genitori ma che è del tutto normale. Se la temperatura si alza più volte nell’arco di poco tempo siamo di fronte a una febbre intermittente? Non necessariamente.

Tanti tipi di febbre

La febbre non è di per sé una malattia, ma un meccanismo di difesa del nostro organismo. Con l’aumento della temperatura, insieme a un’intera serie di altri processi, il corpo cerca di neutralizzare l’agente patogeno che lo ha attaccato che può essere, per esempio, un virus, un batterio o un parassita.

La febbre viene classificata in base all’entità della temperatura, ma anche al suo andamento. Non tutte le febbri, infatti, sono uguali e alcune sue caratteristiche possono essere un indicatore utile per il medico per cercare la possibile causa del rialzo.

In base alla temperatura, si distinguono:

  • febbricola, sotto i 38°C
  • febbre lieve, tra 38°C e 38,5°C
  • febbre moderata, tra 38,5°C e 39°C
  • febbre elevata, tra i 39°C e 39,5°C
  • iperpiressia, se supera 39,5°C

In base all’andamento, la febbre può essere:

  • febbre continua
  • ricorrente
  • remittente
  • intermittente

La tipica influenza stagionale e in generale le malattie di origine virale sono caratterizzate solitamente da una febbre di tipo ricorrente: ci sono oscillazioni giornaliere anche di diversi gradi, ma la febbre non scompare mai totalmente. 

Febbre intermittente: caratteristiche

La febbre intermittente fa riferimento a una condizione in cui si osserva un alternarsi di periodi di febbre e apiressia (sotto i 37°C), con oscillazioni di almeno 1°C nell'arco delle 24 ore.

L’intervallo tra la fase febbrile e quella esente da febbre può seguire ritmi diversi, che aiutano anche ad associare la febbre ad alcune particolari patologie. Questo tipo di andamento, infatti, segue il ciclo riproduttivo del microrganismo patogeno che ha comportato l’infezione.

  • La febbre intermittente quotidiana vede un alternarsi di periodi senza febbre e con febbre nell’arco della stessa giornata.
  • La febbre intermittente biquotidiana prevede due innalzamenti e due cadute di temperatura nell’arco della giornata.
  • La febbre terzana si presenta al primo e al terzo giorno, quindi a giorni alterni.
  • La febbre quartana si presenta al primo e al quarto giorno, quindi ogni due giorni.
  • La febbre quintana si presenta al primo e al quinto giorno

Le cause della febbre intermittente possono essere davvero molte e purtroppo spesso sono legate a condizioni e patologie gravi. Parte di queste comprendono:

  • alcuni tumori
  • leishmaniosi viscerale
  • malattia del sonno
  • malaria
  • setticemia
  • tubercolosi

In una buona percentuale di casi, però, la febbre intermittente viene definita idiopatica, cioè non si riscontrano cause rilevabili clinicamente. Altre volte, alla base possono esserci infezioni delle vie urinarie o un’infiammazione dei dotti biliari.

Il bambino ha davvero la febbre intermittente?

Non è detto che alla base della febbre intermittente ci siano malattie molto gravi. Questa infatti ha caratteristiche molto precise, che non vanno confuse con episodi febbrili isolati che compaiono con frequenza.

Quando i bambini nascono il loro sistema immunitario si basa in prevalenza su una forma di risposta immunitaria innata. Solo quando, con il tempo, vengono a contatto per la prima volta con i patogeni, il loro sistema di difesa sviluppa una sorta di memoria (la risposta immunitaria acquisita) che consente una reazione più specifica e diretta da parte delle cellule deputate a combattere le infezioni. Ecco spiegato perché quando iniziano a frequentare l’asilo i malanni diventano così frequenti, tanto da sembrare uno solo. Raffreddori, influenza e malattie esantematiche: tutti disturbi che possono essere accompagnati da un innalzamento della temperatura corporea. Non c’è da stupirsi, quindi, se la febbre ricorre spesso in un bambino, specialmente in età prescolare.

C’è da considerare, inoltre, che la nostra temperatura corporea durante la giornata ha delle fluttuazioni del tutto fisiologiche, parte del ritmo circadiano. La temperatura è più bassa al mattino, mentre nel primo pomeriggio è nel suo punto più alto: misurare la temperatura in orari o in sedi del corpo diversi potrebbe confondere i risultati. Può essere influenzata anche dall’alimentazione, dalla temperatura dell’ambiente e dal movimento.

Può essere febbre di crescita?

Nonostante per le nonne di un tempo una febbre inspiegabile e senza troppi sintomi significasse che il bambino stava crescendo, oggi sappiamo che non è così. Non ci sono evidenze che esista una febbre di crescita, quanto piuttosto l’eventualità che crescendo i bambini presentino episodi febbrili. È un po’ come l’associazione che viene fatta tra febbre e dentini, quando i più piccoli iniziano ad andare incontro all’erudizione dentaria. Considerato che per completare la crescita della dentizione completa occorrono molti giorni, mesi, e che questa avviene in una fase in cui il bambino è soggetto alle prime infezioni, si comprende meglio come il legame tra febbre e nuovi denti sia puramente di circostanza.

Cosa sapere sulle febbri periodiche

I termini a volte possono confondere: il significato che diamo a una parola nella quotidianità non per forza corrisponde al significato che viene dato dai medici. Oltre alla febbre intermittente, è bene conoscere l’esistenza delle febbri periodiche, episodi febbrili che si ripetono con una certa cadenza, con intervalli quasi regolari. Quando queste sono accompagnate da sintomi quali tonsillite, afte, articolazioni gonfie e dolenti, è fondamentale riportare consultare il pediatra. Le febbri di questo tipo, infatti, possono nascondere una malattia autoinfiammatoria, per esempio la febbre familiare mediterranea o la PFAPA, acronimo che dall’inglese indica una febbre periodica accompagnata da faringite, linfonodi cervicali ingrossati e stomatite aftosa.

Cosa fare se il bambino ha la febbre?

Il trattamento della febbre prevede un monitoraggio della situazione misurando la temperatura con un termometro digitale in sede ascellare. Per far abbassare la febbre ai bambini non andrebbero utilizzati mezzi fisici, quindi non sono più indicate le spugnature di acqua fresca né tantomeno di alcol. Piuttosto, per supportare l’organismo nella dispersione del calore, andrebbero evitati una temperatura della stanza troppo calda e coprire il bambino con strati di coperte.

Tra i farmaci per abbassare la febbre, viene indicato il paracetamolo: le linee guida suggeriscono di somministrarlo solo se la febbre è accompagnata da malessere e nelle giuste dosi. Per il dosaggio, meglio fare riferimento al peso del bambino piuttosto che all’età, privilegiando formulazioni liquide, come lo sciroppo.

L’idratazione rimane sempre un aspetto imprescindibile, specialmente nei bambini molto piccoli. Acqua, ma anche succhi di frutta, tè e brodo contribuiscono a reintegrare i liquidi persi. Possono essere di aiuto anche soluzioni reidratanti specifiche che concentrano i sali minerali.

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